La creazione dell’Oliveto
La creazione dell’Oliveto
Uliveto - Scelta della distanza di piantagione
sabato, 20 febbraio 2010
La domanda “quanta distanza tra un albero e l’altro?” non è per niente semplice in quanto le variabili in gioco sono molte. possiamo solo suggerire alcuni elementi da tenere in considerazione ma la scelta del numero di piante, essendo in gran parte determinata da obiettivi e disponibilità del proprietario del futuro impianto, può essere solo di sua pertinenza.
Dobbiamo fare un po’ di teoria. Normalmente quando si parla di creazione di un impianto si parla di “sesto d’impianto”. Il sesto d’impianto significa che le piante sono collocate in filari paralleli distanti tra loro 6 metri ed occupano idealmente i vertici di un quadrato o di un rettangolo la cui base è appunto di sei metri.
La distanza delle piante sul filare determina il sesto che può essere quadro o rettangolare. Il 6x6 sarà dunque il sesto quadro mentre in caso di distanze inferiori avremo il sesto rettangolare (es. 6x5; 6x3 etc). i filari distano 6 metri per permettere il passaggio di mezzi meccanici e la lavorazione. Sul filare invece la distanza può essere variabile da un minimo di 3 a un massimo appunto di 6 metri in dipendenza di quanto si vuole che sia “intensivo” l’impianto.
Con la distanza entrano in gioco fattori diversi tenuto conto del fatto che la produzione si ha sulla parte esterna della chioma colpita dalla luce del sole. Da ciò consegue che:
1. In un oliveto costituito da piante “giovani” la chioma di ciascuna pianta è limitata causa l’età e dunque l’aumento della produttività si ottiene incrementando l’intensità d’impianto (piante per ettaro) e dunque la distanza nel sesto d’impianto viene ridotta;
2. Un’intensità d’impianto eccessiva potrebbe impedire a breve una corretta esposizione alla luce ed una forte competizione delle piante per l’acqua: questo riduce la produttività nonostante il forte numero di piante a disposizione;
La distanza tra le piante deve inoltre permettere il passaggio alle macchine operatrici.
Volendo calcolare le piante richieste per un ettaro (intensità d’Impianto) si va dalle 277 del 6x6 alle 555 del 6x3. Questo in teoria ma si tenga conto che poi nella pratica si osservano situazioni ben diverse: ad esempio nel meridione d’Italia, in zone con limitata disponibilità idrica o terreni ad elevata fertilità e cultivar molto vigorose, si arriva anche al 7x8. In altri casi, al contrario, si osservano anche impianti di olivi a monocono 5x3 molto intensivi.
E’ ovvio che l’ideale sarebbe avere un’intensità d’impianto elevata per i primi 10/12 anni in cui le piante sono ancora giovani e la chioma non è troppo sviluppata, viceversa successivamente sarebbe preferibile avere intensità inferiori di modo che le piante nel frattempo sviluppatesi non comincino a “rubarsi” tra loro sole ed acqua dimimuendo la produttività....
.... Per maggiori informazioni:
La distanza tra i filari deve essere tale da ottimizzare gli spazi disponibili massimizzando il rendimento del raccolto e la gestione dell’impianto (passaggio persone e veicoli agricoli).
“Last but not least” deve essere appagata anche la visione panoramica: il “bello” non è certo una cosa superflua.