Le Avversità dell’olivo - parassiti
Le Avversità dell’olivo - parassiti
Dacus Oleae - Mosca dell'Olivo
sabato, 27 febbraio 2010
Biologia, ciclo di vita e popolazione
Nelle regioni Meditterranee la mosca dell'Olivo è stata una vera e propria "pestilenza" da oltre 2000 anni.
L'infestazione dei frutti da parte del "dacus oleae" causa la prematura caduta dello stesso e riduce considerevolmente la qualità sia dell'olio da tavola sia dell'oliva.
Per quanto concerne l'olivo da tavola, anche la presenza di poche larve può portare alla perdita dell'intero raccolto sebbene in alcuni casi la sua presenza possa essere in qualche modo tollerata.
E' tuttavia evidente come la presenza della larva e dei microorganismi associati accresce l'acidità dell'olio e di conseguenza influisce negativamente sulla commerciabilità del prodotto.
In mancanza di adeguati interventi l'infestazione del dacus oleae può raggiungere il 90% dei frutti.
La mosca dell'olivo appartiene alla famiglia delle Tefritidi, cui appartengono anche altre note mosche infestanti, e si caratterizza per la presenza di macchie nere sulla punta delle ali a differenza di altri Tephritidi che hanno invece delle bande al posto di queste macchie.
Una mosca dell'olivo adulta è grande approsimativamente come una mosca domestica, 5 mm di lunghezza circa.
La femmina può essere facilmente distinta dal maschio per la presenza di di una cellula anale appuntita alla fine dell'addome, utilizzata per la deposizione delle uova.
Attraverso l'addome appuntito le femmine pungono il frutto e depositano le uova subito sotto allo strato esterno di buccia.
Solitamente viene depositato un solo uovo per frutto, ma in caso di cultivar che riproducono grandi olive le uova deposte possono essere multiple. Da ciò si evinve anche la preferenza da parte della mosca per cultivar da mensa caratterizzate da frutti grandi.
Da osservazioni di laboratorio un individuo di sesso femminile di mosca può deporre in media tra 10 e 40 uova al giorno e poco meno di 100 uova nel corso della sua vita (Tzanakakis 1989).
L'Olea Europea è la vittima prevalente della mosca sebbene altre tipologie di Olea possano essere attaccate.
Le informazioni maggiormente dettagliate con riferimento alla popolazione di mosche dell'olivo provengono da una serie di studi su alcuni oliveti a Corfù, Grecia (Fletcher 1978; Fletcher and Kapatos 1984).
La mosca adulta compare in primavera, da marzo a aprile. Questa prima generazione attacca le eventuali olive rimaste sugli olivi dalla stagione precedente. Durante la prima parte dell'estate quando le giornate sono lunghe, le temperature elevate e pochi sono i frutti rimasti sugli alberi dall'anno precedente le mosche entrano in uno stato di ibernazione riproduttiva nel corso del quale approfittano per diffondersi sul territorio spostandosi di circa 100/140 metri al giorno.
Appena il nuovo raccolto di olivi inizia a svilupparsi nel corso dell'estate, la femmina di mosca interrompe l'ibernazione riproduttiva, inizia a tornare fertile e torna ad essere attratta dai futti dell'olivo.
La mosca depone le uova durante la maturazione, approssimativamente in luglio quando il frutto inizia ad indurire. La deposizione delle uova avviene ad opera di generaizioni multiple di mosca fino all'inizio dell'autunno.
La larva si sviluppa all'interno del frutto e si traforma nello stato di pupa emergendo a fine stagione. Le larve più tardive si traformano in pupe nel terreno dove passano l'inverno.
Sebbene la mosca non abbia una vera e propria diapausa lo sviluppo invernale è sufficientemente lento per portare a sviluppo l'insetto non prima della primavera.
In casi meno frequenti la larva o le uova passano l'inverno all'interno di frutti non raccolti.
La fenomenologia della mosca dell'olivo pare essere fortemente influenezata dalle condizioni metereologiche.
Estati calde e secche possono rallentare lo sviluppo della popolazione.
Durante un'estate fresca in Corfù, per esempio, il numero di larve raggiunse il picco di 11.000 per pianta a circa metà agosto per salire fino a 18000 a fine settembre. Nell'anno seguente (che fu sensibilmente più caldo) dopo un picco di 8000 larve per pianta a fine luglio furono osservate meno di 4000 larve per pianta alla fine di settembre.
Da ciò si evince che le uova e le larve subiscono un alta mortalità durante le estati calde e secche.
Questo potrebbe essere un effetto della diapausa riproduttiva, la quale potrebbe essere prolungata in condizioni di caldo secco persino in presenza di frutti maturi.
Sono dunque da aspettarsi sensibili differenze nella dinamica della popolazione di mosche dell'olivo nelle diverse aree nazionali di produzione.
Monitoraggio e Controllo Chimico
Le piante di olivo adulte sono normalmente monitorate utilizzando delle trappole "esca", gialle ed appiccicose che contengono un fenormone sessuale e/o bicarbonato di ammonio.
Questo fenormone sessuale attrae i maschi di mosca mentre il bicarbonato attrae il sesso femminile. Le femmine di mosca necessitano di proteine e sono dunque attratte dall'ammoniaca, un composto volatile associato con proteine.
Il colore giallo è in grado di attirare entrambi i sessi.
Le catture possono variare a secondo di diverse variabili:
1) Temperatura;
2) Umidità;
3) Stadio fisiologico della mosca;
4) Dimensione della popolazione (ovviamente);
Il monitoraggio della popolazione attraverso le trappole può essere molto utile per la programmazione nell'utilizzo di insetticidi.
Questa pratica è molto diffusa in europa dove appunto l'applicazione di insetticidi è basata sulle catture effettuate con le trappole.
In Europa la popolazione di mosca dell'olivo è largamente controllata utilizzando insetticidi ad ampio spettro o altri che contengono organofosfati, Dimethoate (es. Rogor) o Fenthion. Una o più coperture di insetticida sono applicate nel corso di una stagione. I diversi periodi che anticipano la raccolta richiedono interventi differenziati, all'inizio si comincia con fenthion e successivamente si utilizza dimethoate.
Gli insetticidi esca sono invece utilizzati ripetutamente nel corso della stagione e l'intensità varia a seconda della location, delle catture nelle trappole e tipologie di cultivar: da tavola o da olio.
In zone maggiormente fredde come ad es. Creta e la Croazia sono effettuate circa 7 applicazioni di insetticida annue contro due o tre applicazioni in location maggiormente cade e secche (Grecia centrale e Spagna). Gli insetticidi esca si basano sull'attrazione esercitata dalle proteine sulle mosche. Le mosche muoiono nutrendosi dell'insetticida contenuto nell'esca.
Recentemente l'insetticida Spinosad è emerso come rimpiazzo per gli insetticidi basati su organofosfati.
Lo Spinosad è un derivato di residui microbiotici a bassa tossicità per i vertebrati ma altamente tossico per un numero elevato di parassiti dei frutti.
Lo Spinosad, mixato con una nuova esca per la mosca (GF-120), viene applicato settimanalmente da metà giugno a metà settembre.
Poiché la maturazione dell'oliva da olio è ritardata rispetto all'oliva da tavola può essere consigliabile l'abbinamento con il GF-120.
Lo Spinosad è stato utilizzato in via sperimentale in Grecia dimostrando di avere pari efficacia rispetto ai classici Organofosfati.
Una strada alternativa per il controllo della mosca dell'olivo è l'utilizzo di Stazioni attract-and-kill, che consistono in pannelli di compensato giallo (ma anche cartone) impregnato con un insetticida al piretro (deltamethrin) e esche al fenormone e/o bicarbonato di ammonio.
Le mosce, attratte a seconda della situazione, dal colore, dai fenormoni o dal bicarbonato si posano sul pannello ricevendo una dose letale di insetticida. Queste stazioni non sono appiccicose e dunque sono attive per un periodo prolungato di tempo.
Hanno dimostrato una buona efficacia sempre in Grecia.
Continua...
Da sempre è il nemico giurato dei proprietari di Oliveti.
La mosca adulta compare in primavera, da marzo a aprile. Questa prima generazione attacca le eventuali olive rimaste sugli olivi dalla stagione precedente.